La terapia del Suono

La terapia del Suono

Molte culture riconoscono l’importanza della musica e del suono come metodo di guarigione. Nelle civilizzazioni antiche dell’India, l’Oriente, l’Africa, l’Europa e fra gliAborigeni e gli indiani d’America, la pratica di usare il suono per guarire e realizzare l’equilibrio da dentro è esistita per molti anni. I tibetani ancora usano le flange, i carillon, lecampane e il canto come fondamento per loro pratica spirituale. A Bali, Indonesia, il “gamelang“, il gong ed il tamburo sono utilizzati nei riti religiosi e gli shamani nativo-americani usano la tonalità vocale e la vibrazione sonora ripetuta, nelle cerimonie sacre, per re-intonare lo squilibrio dello spirito, delle emozioni o del corpo fisico. I sacerdoti dell’Egitto antico hanno saputo usare i suoni vocali per far risuonare i loro centri o chakras di energia. C’è un collegamento diretto fra le parti differenti del corpo e suoni specifici. Una tal tecnica sembra estremamente vecchia, tuttavia la cura attraverso il suono va indietro ulteriormente almeno fino ad Atlantide dove la potenza del suono è stata unita con la potenza del cristallo.

Attualmente la profezia degli indiani Hopi si sta compiendo (“la venuta del popolo dell’arcobaleno”) attraverso i custodi delle campane di cristallo. Questa saggezza antica è emersa per guarire ed elevare la coscienza dell’universo con i toni puri del cristallo. Il sensitivo americano, Edgar Cayce e Rudolf Steiner, antroposofo tedesco, educatore e genio artistico, previdero entrambi che i “toni puri” sarebbero stati usati usati per la guarigione prima della conclusione di questo secolo. Nostradamus ha previsto la cura del cancro con il tono puro entro 1998. I toni puri, musica creata con le campane di cristallo, sono l’adempimento di questa profezia.

Ma che cos’è la musica dai toni puri e che cosa la rende uno strumento così potente di guarigione? La musica delle campane di cristallo (che emettono i toni puri) è una forma di medicina vibratoria che convalida che tutto nell’universo è in una condizione di vibrazione e la frequenza a cui un oggetto o una persona vibra, il più naturalmente, è chiamato risonanza. I chakras, le ossa e gli organi nel corpo, tutti possiedono una frequenza di risonanza differente. Quando un organo o una parte del corpo sta vibrando male o non armoniosamente, è definito in “facilità di dissonanza” o malattia. Un corpo è in una condizione sana di essere quando ogni cellula, ogni organo, crea una risonanza che è in armonia con il “tutto che è”. Immaginate la malattia come un’orchestra in cui, ad un tratto, uno dei suoi componenti comincia a stonare!

La medicina vibratoria è basata sull’idea che tutta la dissonanza, è caratterizzata dal blocco dell’energia nei “canali” ad un certo livello, cioè dentro le nadi, le arterie, le vene, i nervi. Quando c’è un blocco, l’organo in questione smette di vibrare ad una frequenza naturale e provoca così un certo genere di malattia. Così attraverso il suono e la luce si possono rompere, dissolvere e liberare questi blocchi che iniziano nel nostro corpo di luce o eterico. Dato che il suono può essere tradotto in colore, esso può “essere visto come frequenza visibile” che produce un colore aurico di campo che, a sua volta, influisce sulla condizione emotiva della persona e il suo stato di salute.

La fotografia Kirlian verifica lo spettro visivo della persona (l’aura) che tradotto in spettro uditivo o frequenza, permette di decidere l’intervento più appropriato.Ci sono sette note musicali, (sette frequenze) che corrispondono ai sette colori fondamentali dell’arcobaleno. Queste sono collegate con sette chakras principali, che a loro volta corrispondono a differenti zone del sistema endocrino ghiandolare.

Il tono puro delle campane di cristallo produce un campo sano vibratorio che fa risuonare i chakras del corpo e la zona fisica corrispondente. Per chiarire il concetto, diremo che la risonanza (in fisica) è la capacità di un corpo di vibrare, risuonare a sua volta, in presenza di un determinato suono. E’ una legge di natura. Una serie di “esposizioni” facilita il riequilibrio di ogni ricevente riportandolo nuovamente dentro un livello elevato di luminosità eterica (risonanza naturale). Il quarzo di silicio contiene lo spettro completo dei colori fondamentali che portando la luce pura attraverso il suono come colore specifico nuovamente dentro l’aura umana, guarisce l’ascoltatore. L’effetto è moltiplicato mentre le campane di cristallo vengono suonate. Il cristallo stabilizza, amplifica e trasmette il tono puro. Ecco perché il cristallo di silicio è usato in tutti i nostri sistemi di telecomunicazione più avanzati. Come una radiotrasmittente potente, le campane di cristallo trasmettono l’energia nell’atmosfera, modificando i corpi sottili della persona.

Con i toni puri del cristallo l’attività dell’elettroencefalogramma può variare, facendoci entrare in una condizione alterata di coscienza. Poiché le parti differenti del cervello sono influenzate, è probabile che liberino gli ormoni ed i neuro-prodotti chimici differenti che possono sopprimere il dolore, rinforzare la volontà e i talenti creativi, farci vivere nuove consapevolezze. In particolare, provocano un senso di rilassamento profondo aprendo lo “spazio interiore“. La musica del cristallo ha la capacità di determinare una variazione positiva nella nostra coscienza e, mentre la nostra consapevolezza si espande, ci riappropriamo al nostro “essere originale” sperimentando un più alto fulgore della nostra forma fisica. Il cristallo può effettuare l’equilibrio del campo elettromagnetico che esiste all’interno di tutte le forme di vita.

Una ragione per la quale i toni puri fanno vibrare il nostro corpo è che questo ha un’affinità naturale col quarzo. Il corpo umano si compone di molte sostanze cristalline: le ossa e una parte del DNA hanno una struttura cristallina così come la struttura cristallo-colloidale liquida del cervello. Anche ad un livello molecolare, le nostre cellule contengono il silicio, che equilibra le nostre energie elettromagnetiche, e queste hanno la stessa formula del cristallo naturale di quarzo. Rudolf Steiner, non solo ha più volte fatto cenno a queste formazioni cristalline, ma ha anche rilevato che nel corpo umano si trovano cellule esagonali di silicio come nei cristalli di quarzo che, pur non cristallizzando, conservano in tutto e per tutto le stesse caratteristiche. L’interazione è poi favorita dall’acqua, di cui il corpo umano è composta al 70%, che farà da conduttore d’energie. Edward Bach, autore di molte pubblicazioni e ideatore dei famosi rimedi floreali (fiori di Bach), chiaramente ha capito che la malattia riflette una disarmonia fra la personalità fisica e l’anima ed ha dichiarato che è facile da curare equilibrando le qualità magnetiche dei corpi sottili più alti. Con i toni puri si può il rimodellare l’organizzazione del campo di energia, che infine effettua l’espressione cellulare della malattia o del benessere.

La musica delle campane di cristallo è tanto più potente poiché può essere programmata. Il cristallo di quarzo come sistema olografico può ritenere, trasmettere e ricevere le forme pensiero e questo è fondamentale per la memoria “madre” di tutti i calcolatori.

È interessante notare che persino oggi i delfini e le balene si pensa che comunichino attraverso “forme olografiche dimensionali” l’intenzione dietro il suono è di importanza estrema. Può, infatti, essere importante quanto i suoni reali che sono creati. La potenza del pensiero è il modo con cui creiamo la nostra realtà. Niente può essere creato se in primo luogo non è stato pensiero. Nell’usare il cristallo per guarire, questo amplifica il pensiero con cui è stato programmato. Il cristallo ha questa proprietà stupefacente che può essere riassunta così: mette in evidenza una qualità o una sensibilità speciale nella gente e simultaneamente libera e sostituisce le forme pensiero che non sono di più alta radiosità per l’ascoltatore.

Fonte: lamentemente | Link

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La musica secondo Rudolf Steiner

Ogni mattina, l’essere umano riporta dall’armonia delle sfere il vissuto musicale che gli dà il senso della musica. Ogni musica agisce direttamente sulla respirazione polmonare. Per toccarlo con mano, basta osservare la propria respirazione quando si ascolta la musica. La respirazione va all’unisono con la musica, che la rilassa o la stimola; ma è solo l’inizio di un processo più profondo che si propaga dalla respirazione al resto dell’organismo. Non si tratta dunque qui del legame della respirazione con il sangue. La respirazione polmonare si ripercuote in un’altra forma, quella del ritmo, sul liquido cerebro-spinale. Nell’inspirazione, questo liquido effettua un movimento ascensionale, e il cervello vi si trova immerso. Il movimento contrario accompagna l’espirazione. Questa “respirazione”, l’alternarsi tra il salire e lo scendere, viene modificata, fin nelle sue più intime oscillazioni, dalle impressioni musicali. Ne risulta, nel polo superiore, un rapporto con la rappresentazione che si serve del cervello. Colorata dalla pittura, la rappresentazione viene resa mobile dalla musica. In questo modo, il processo di pensiero compiuto dalla nostra volontà è come se ricevesse delle ali e, ai sentimenti che sempre accompagnano il pensiero, si infonde così nuova vita. Questo spiega l’effetto terapeutico degli inni nella terapia della malattia ossessiva. Verso il polo inferiore si stabilisce il rapporto strutturante con la volontà stessa, cioè, dal punto di vista corporeo, con il sistema metabolico e delle membra. A partire dalla zona mediana e attraverso la respirazione, si armonizza la circolazione del sangue. Per apprezzare in pieno l’effetto specifico della musica sul sentimento, bisogna rendersi conto che, di tutte le arti, la musica è quella che stimola la più forte interiorizzazione. La pittura risveglia la sensibilità aperta al mondo esterno e al mondo interiore. La musica raggiunge il sentimento che basta a se stesso e fornisce, come abbiamo detto, la base all’ anima razionale o affettiva (Gemut). La musica si ripercuote per scelta su questo Gemut, la cui interiorità non si fonda solo sulla base corporea essenziale del sistema epatico, ma anche sul movimento alternato che il ritmo respiratorio imprime al liquido cefalo-rachidiano.
Ai suoi movimenti interiori, l’anima razionale o affettiva aggiunge sempre l’atteggiamento pensante, la riflessione. In ciò si manifesta la facoltà di ordinare, virtù anche questa della musica, facoltà che si esprime attraverso l’onnipresenza della matematica. Lo testimoniano i rapporti numerici degli intervalli armonici puri, i sette gradi della gamma tonale. La misura, solo la misura, regola l’ordine del flusso musicale e, quindi, del flusso dei sentimenti e della volonta che l’accompagnano.
Dalla musica, l’anima razionale o affettiva riceve chiarezza e distensione, o chiarezza e consolidamento, se l’ anima è “scordata” o “stonata”. Quando un essere umano è triste in modo anormale, quando la malattia dell’anima chiamata depressione si è impossessata di lui, la musica in tono minore l’aiuta ad esteriorizzare la sua tristezza. Il passaggio al tono maggiore contribuirà poi a rischiarare la situazione. Se si tratta invece di un soggetto non depresso ma esaltato, la cui estroversione assuma proporzioni patologiche nella forma clinica della mania, è il tono maggiore ad aiutarlo ad oggettivare questo stato psichico. Il passaggio, quindi, dal tono maggiore a quello minore lo aiuterà a riassestarsi del tutto. Questo è valido anche per il fenomeno effusivo dell’isteria. Mentre sono le dissonanze a permettere un’oggettivazione della lacerazione interiore nei casi di schizofrenia. Risolvendo la dissonanza in consonanza, si produce un effetto curativo su tale lacerazione. La musica ricca di dissonanze, quella carente di struttura artistica, o la cui interpretazione sia disordinata, è fonte di perturbazioni che si ripercuotono fin nella testa, arrivando addirittura a procurare cefalee. L’azione curativa della musica terapeutica si estende non solo alla respirazione ma anche alle funzioni cerebrali, a causa della propagazione del ritmo respiratorio al cervello.
Una virtù terapeutica tutta particolare è quella della lira. Le sonorità di questo strumento si rivolgono all’interiorità più che all’esterno e sono, tra tutte, le più vicine alla respirazione del liquido cefalo-rachidiano. In questo senso, noi tutti portiamo una lira in noi. Non è un caso che le coppie successive dei nervi rachidiani, che si espandono nell’organismo ai due lati della colonna vertebrale, evochino l’immagine di una doppia lira. Quando questi nervi sono sfiorati dal liquido cefalo-rachidiano che sale e scende, questo li fa “vibrare” come le corde di una lira sfiorati dalle dita (6). Ne abbiamo in parte coscienza quando sentiamo che la musica è come se scorresse in tutto il nostro corpo. Abbiamo già detto come la funzione dei nervi non sia limitata solo alla percezione, ma abbia anche a che fare con la strutturazione. La musica, quindi, non solo solleva l’anima ma esercita anche un’azione strutturante che, attraverso i nervi rachidiani, si estende dal midollo spinale a tutto il corpo. I disturbi corporei, in cui cioè sia lesa la struttura fisica, di cui abbiamo parlato, meritano una musicoterapia adeguata. Partendo dalla respirazione del liquido cefalo-rachidiano, la melodia, l’elemento del pensiero nella musica, è piuttosto in rapporto con la testa, mentre il ritmo del movimento musicale riguarda soprattutto il sistema delle membra. L’armonia collega la melodia al ritmo e questo sostiene la ricerca di armonia dell’anima umana, del Gemut. Da questo punto di vista, si può comprendere anche l’azione armonizzatrice che esercita la musica sulla circolazione del sangue. Non si tratta in questo caso di un’armonia statica, ma di un equilibrio dinamico che viene continuamente rinnovato dall’interiorità umana. Donde il rapporto della musica con il cuore.
L’associazione della ragione con il Gemut è evocata dall’espressione anima razionale o affettiva scelta da Rudolf Steiner per l’ elemento più “musicale” dell’anima umana. Il movimento interiore della riflessione può essere stimolato dalla musica. Allo stesso tempo, l’anima razionale o affettiva rappresenta lo spazio psichico in cui risuona la musica e da cui dispiega la sua azione terapeutica. Soggiornando nel cosmo durante il sonno, quest’elemento psichico vi assimila l’armonia delle sfere che può continuare a risuonare durante la giornata. La cura dei disturbi evolutivi dell’anima razionale o affettiva trae particolare beneficio dalla musicoterapia, oltre che dall’euritmia curativa. Da qui la speciale importanza di quest’arte in caso di blocco dell’evoluzione psichica – blocco che comincia appunto dall’anima razionale o affettiva.

Fonte: rudolfsteiner.it | Link


 

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