L’importanza della musica nella nostra vita

L’importanza della musica nella nostra vita

Non tutti ci pensano, ma la musica che fa da sottofondo alla nostra vita è un elemento potenziante o disperdente.

Potenziante lo capiamo tutti, ma disperdente forse no. Disperdente vuol dire che ascoltare certi brani musicali ci porta in stati emozionali di malinconia, tristezza, ansia o malessere in generale. L’energia del nostro corpo viene solleticata dalla musica! Quando ascoltiamo della musica che ha determinate caratteristiche, l’energia del nostro corpo viene armonizzata dalla musica dell’ambiente stesso.

Armonizzare vuol dire che entra in stati di vibrazione concordanti con quelli della musica.

Ora, capite la differenza tra concordante e discordante. Se l’energia è in un campo vibrazionale discordante, l’energia del nostro corpo non si muove bene ma viene compressa, accelerata o ostacolata dalle onde sonore.

L’ideale per l’energia del nostro corpo è quello di portare le nostre emozioni ai livelli più alti, con emozioni di fiducia, di amore, di armonia e di serenità. Quando la musica che ascoltiamo riesce a evocare queste emozioni elevate, allora possiamo dire che la musica diventa terapeutica.

Quanto detto vale dal punto di vista armonico e melodico della musica, ma cosa possiamo dire dal punto di vista lirico, delle parole? Per quanto riguarda le parole, posso dire che i testi che utilizzano parole e immagini che ci conducono ad emozioni di basso livello come rabbia, tristezza, malinconia e via dicendo, depotenziano l’energia del nostro corpo. Peggio che ascoltare una musica con parole e immagini potenzianti, c’è solo cantarla! Ricordatevi che il potere della parola è pura creazione! Quindi fate attenzione alle canzoni che parlano di amori infranti, di violenza, di rabbia e dolore in generale, perché hanno il potere, a lungo termine, di modificare l’evoluzione delle energie del corpo e dell’ambiente stesso.

Vi faccio un piccolo esempio: per chi conosce un po’ di teoria dell’armonia musicale, è abbastanza semplice riconoscere gli accordi maggiori e minori. Generalmente, gli accordi maggiori vengono utilizzati per musiche di carattere allegro e vivace, mentre gli accordi minori vengono utilizzati per evocare emozioni di malinconia e di dolore. La stessa cosa si può dire per le linee melodiche che vengono utilizzate per il canto, solo che in questo caso gli intervalli maggiori e minori sono meno apprezzabili dalle orecchie esperte.

Vi faccio due esempi molto popolari: “Non è Francesca” di Lucio Battisti usa per la maggior parte accordi minori, il risultato è una canzone malinconica e struggente. “La canzone del sole”, sempre di Lucio Battisti, contiene solo accordi maggiori e il risultato è una canzone briosa e divertente. Non trascuriamo le emozioni che vengono evocate dalla musica, perché la musica è capace di muovere l’energia del nostro corpo. A lungo andare, l’energia mossa nel modo più funzionale possibile può essere uno strumento terapeutico di grandissima efficacia!

Devo fare un’altra considerazione sulla musica. Dividiamo grosso modo la musica suonata con strumenti acustici come il pianoforte, il violino, il flauto e via dicendo, e la musica suonata con strumenti elettronici. Non voglio entrare nella tecnica dello strumento elettronico perché sarebbe un discorso molto lungo. Comunque, banalizzando enormemente, possiamo dire che gli strumenti acustici generano il suono analogico, ricco di sfumature di armonia e di risonanze. Gli strumenti elettronici hanno una banda di armonia e risonanza molto più ristretta degli strumenti acustici. Dato che noi non ascoltiamo la musica solo con le orecchie, ma l’ascoltiamo col cervello e con tutto il nostro corpo, perché le vibrazioni dell’ambiente si imbattono sulla nostra pelle, sui nostri muscoli e sulle nostre ossa, possiamo dire che armonia, risonanza, coerenza e intensità delle onde sonore lavorano pienamente su tutti i livelli dell’essere: corpo, energia e anima.

La musica classica è suonata esclusivamente con strumenti acustici, ma non è sempre portatrice di emozioni elevate. Se volete usare la musica classica a livello terapeutico, scegliete i brani che innalzano le vostre emozioni.

La musica prodotta con strumenti elettronici, generalmente, è anche molto ritmata. Questo fa sì che certe categorie di suoni riescano a stimolare elettivamente certi centri energetici piuttosto che altri. Faccio un esempio: il Live metal con brani veloci, ritmati e con forme di distorsione come il dente di sega è un forte eccitante dell’energia corporea, ma è anche fortemente dispersivo. Per un semplice motivo, ci fa consumare più energia di quella che abbiamo a disposizione in quel momento della nostra giornata. Non ce ne accorgiamo subito, ma ce ne accorgiamo dopo un po’ di tempo quando ci sentiamo stanchi e più appesantiti.

Dato che questo è un invito a vedere come la musica agisce sul nostro corpo e sulle nostre emozioni, l’importante è sapere che l’emozione che viene generata da un determinato brano non fa altro che amplificare l’emozione che stiamo vivendo in quel preciso momento della vita. Quindi, se siamo in uno stato di malinconia e vogliamo elevare la nostra emozione, dobbiamo ascoltare della musica che ci diverte sia a livello armonico che a livello lirico. Se siamo arrabbiati e vogliamo stemperare la nostra rabbia, possiamo ascoltare musica classica lenta, ma divertente come, ad esempio, molti brani di Mozart.

Esiste poi una nuova tendenza musicale che consiste nel proporre brani a 432 Herz di accordatura rispetto ai 440 Herz che vengono utilizzati normalmente. Personalmente, non apprezzo tantissimo la differenza sul corpo emozionale. Probabilmente ci sono persone più sensibili di me. Invece, posso dire che nella musica binaurale ascoltata con le cuffie, il risultato si sente. Documentatevi in rete su questo tipo di musica che ha un funzionamento molto interessante.

La musica muove le emozioni, le emozioni muovono l’energia.

Buon ascolto a tutti!

Federico

1 Comment

  1. Franca Vielmi

    Davvero molto chiaro ed interessante

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