Medicine sciamaniche in sinergia: intervista a Giovanni Lattazi

Medicine sciamaniche in sinergia: intervista a Giovanni Lattazi
Dopo aver letto l’opera di Giovanni Lattanzi, Kambo e Iboga. Medicine sciamaniche in sinergia, mi si é aperto un mondo sull’importanza degli elementi esistenti in natura e sulle loro incredibili potenzialità per quanto riguarda il benessere dell’uomo. Siamo talmente abituati ad assumere sostanze chimiche a pagamento, arricchendo Big Pharma, quando esiste in natura ogni sorta di rimedio!
Oggi ho avuto la possibilità di produrre questa intervista a Lattanzi, grazie anche all’aiuto del carissimo Andrea Vosilla, di Bibliosofica Editrice, che ringrazio molto.

 

Medicine sciamaniche in sinergia: intervista a Giovanni LattaziCaro Giovanni, anzitutto grazie per la tua disponibilità. Vorrei farti qualche domanda per far conoscere il tuo importantissimo lavoro ai lettori di Crescita Spirituale.

 

1. Sei il primo sciamano europeo ad aver elaborato un metodo di guarigione potente ed alternativo alla medicina tradizionale, utilizzando due elementi presenti in natura: la secrezione di una rana chiamata Kambo e la corteccia della radice di una pianta sacra chiamata Iboga. Potresti spiegare come funziona?
Devo innanzitutto spiegare che quando si parla di guarigione nel mondo sciamanico ci riferiamo ad un tipo di guarigione molto differente da quello che ci offre il mondo medico occidentale. Il Kambo appartiene al mondo magico dei cacciatori dell’Amazzonia, l’Iboga all’universo dei Pigmei. Alla fine dell’800 si è formata in Gabon la chiesa Bwiti che usa la corteccia di questa pianta come un sacramento religioso. Se la medicina occidentale si riferisce alla guarigione come assenza da sintomi patologici e considera come reale solo ciò che sottosta al principio di realtà, il Kambo e l ‘Iboga invece ci aprono verso una dimensione in cui è possibile manifestare le proprie aspirazioni profonde grazie al potere del proprio intento. Si tratta di un tipo di guarigione molto diversa. I nativi dell’Amazzonia non parlano di malattie, bensì di ‘panema‘, un termine che indica un’aura negativa nel campo elettromagnetico della persona.
Bisogna aver chiaro che il Kambo non cura malattie, ma libera il campo elettromagnetico da energie negative e permette di manifestare la propria essenza, il vero Se’. Anche l’Iboga ci permette di risvegliarci alla nostra vera natura, che consiste nell’energia della presenza mentale, in Oriente viene chiamata la non-mente, e se presa in certe quantità ci conduce nel regno delle anime dei morti. Prima di partecipare alla mia prima cerimonia Iboga, mi sono preparato in maniera intensiva con molte sessioni di Kambo. Questa combinazione sinergica si è rivelata così efficace che l’ho adottata nelle mie stesse cerimonie, dove si ricevono 3 sessioni di Kambo in due giorni cui seguono due notti con l’Iboga: la prima notte rappresenta la morte dell’ego, nella seconda si celebra la rinascita spirituale dell’iniziato.

 

2. Con l’alchimia di questi due elementi quali patologie é possibile curare?
Mi sembra bene chiarire in questa sede che parlare di patologie curabili con Kambo e Iboga è vietato per legge. Le case farmaceutiche hanno deciso che il campo della medicina, della guarigione e delle terapie appartiene a loro, per cui dal 2014 non è più permesso menzionare proprietà terapeutiche di sostanze che non siano dei farmaci chimici registrati. Nota, per fare un esempio, è la penalizzazione della omeopatia; gli omeopati e le compagnie che vengono prodotti omeopatici non hanno più il permesso menzionare a cosa fanno bene i loro prodotti.
Diverse persone lo hanno considerato un attacco frontale contro le terapie alternative a quelle dominanti. Affermazioni del tipo ‘il Kambo cura questo e quello…’ mette chi la fa in una posizione di vulnerabilità rispetto alla legge europea del Codex Alimentaris, una legge che penalizza pesantemente cure alternative, si tratta di una legge fatta a tutto vantaggio delle case farmaceutiche e dei loro enormi interessi.
Oggigiorno la vendita di farmaci rende di più della vendita di armi. Volenti o nolenti ci dobbiamo rendere conto che la nostra esistenza non è molto diversa da quella che passa ad Alcatraz, siamo segregati in una prigione, ma per fortuna ci è ancora permesso di menzionare gli studi scientifici effettuati in tutto il mondo sugli enteogeni come il Kambo, l’Ayahuasca e l’Iboga, da cui escono fuori dati molto precisi e certamente anche verità scomode. La verità scomoda è che col Kambo è possibile fare a meno di medicinali, in quanto il corpo riacquista le sue potenzialità naturali, inizia a funzionare come madre natura l’ha programmato.
La triste verità è che il sistema economico occidentale, con i suoi tentacoli politici in diversi paesi, ha bisogno di persone malate per incrementare il suo potere e il suo controllo sulla gente.
La ricerca scientifica ha mostrato come l’alcaloide dell’Ibogaina, che viene estratto dalla radice della pianta Tabernanthe Iboga, ha proprietà terapeutiche per quanto riguarda la cura di tossicodipendenze, ADHD e PTSD e sclerosi multipla. Gli studi dello psichiatra Gabor Mate’ hanno mostrato che la tossicodipendenza è strettamente correlata alle patologie appena menzionate. Queste patologie compaiono in presenza di un danneggiamento a livello fetale del ‘sonno attivo’. La capacità visuale della psiche che viaggia sulle onde di frequenza dei sogni REM nonché incrementa dei meccanismi che aumentano l’apprendimento e la consapevolezza. Se il sonno attivo viene danneggiato, i circuiti del cervello relativi alla produzione di dopamina e serotonina non si sviluppano sufficientemente, per cui la persona si trova esposta al rischio della tossicodipendenza, che è in realtà un tentativo di automedicazione. La persona cerca in una sostanza quello che i suoi recettori cerebrali non riescono a produrre. Questo è il risultato delle ricerche dello psichiatra canadese Gabor Mate’, uno dei pionieri in America del movimento no-harm, secondo cui la medicina non deve avere dei propositi punitivi, ma di contenimento nei confronti dei tossicodipendenti. L’uso sinergico di Kambo e Iboga permette una guarigione fisica e spirituale a livello profondo e viene principalmente effettuato per manifestare il proprio intento nella realtà quotidiana. Non bisogna dimenticare che non sono medicine nel senso occidentale del termine. La trasformazione che provocano è di tipo spirituale.

 

3. Ci sono eventuali rischi?
Per condividere queste sostanze è necessario conoscere in quali casi bisogna usare cautela e in quali casi non si possono dare. Questo lavoro richiede una seria preparazione e un lungo tirocinio. Vanno usate solo da persone competenti in contesti cerimoniali e non sono sostanze con cui giocare. Il Kambo ha poche controindicazioni, ad esclusione di problemi di cuore, ma l’abuso di farmaci chimici in occidente può creare dei problemi perché indebolisce notevolmente il campo elettromagnetico dell’individuo, quello che i tolteci chiamano il corpo energetico, il Doppio. Con l’Iboga bisogna stare molto più in guardia perché – come anche l’Ayahuasca – non è compatibile con psicofarmaci o sonniferi e non va dato né a persone che hanno problemi di cuore, né a coloro che hanno, o hanno avuto, problemi psichiatrici. Per quanto riguarda l’Iboga, il microdosaggio risulta un approccio più sicuro.

 

4. La cerimonia di somministrazione di Kambo e Iboga é un rito sacro a tutti gli effetti. Potresti illustrare il significato spirituale di questi due elementi?
Il Kambo ci apre ad un processo di radicale disintossicazione, spesso tra i materiali tossici di cui ci si libera ci sono anche emozioni negative quali la tristezza, la disperazione. Ci si libera da sostanze tossiche che si sono accumulate nel corpo, in particolari parti del corpo, come ad esempio la bile nella cistefellia, la rabbia nel fegato, la tristezza sia accumula nei polmoni, la paura nei reni. Il Kambo ci rende molto più in allerta, più svegli, più tranquilli e rilassati di quello cui siamo abituati. I peptidi della dermorfina e della deltorfina vanno ad attivare dei recettori oppioidi, e secondo il professor Vittorio Erspamer hanno un effetto mille volte più forte della morfina. I peptidi della ceroullina e della sauvagina, invece, stimolano la ghiandola pituitaria e rafforzano l’energia delle ghiandole surrenali rendendo i sensi molto acuti e una gran resistenza alla fatica. La sensazione di benessere psico-fisico dopo una sessione di Kambo è immediata. L’Iboga aiuta a visitare l’origine di una certa difficoltà emotiva e a trasformare emozioni quali la paura legata a problemi familiari che si snodano lungo la linea degli antenati. Inoltre l’Iboga ci mette in contatto con il regno delle anime dei defunti. La religione Bwiti è essenzialmente basata sull’antichissimo culto degli antenati. Lo Spirito della pianta dice solo la verità e risponde a qualunque domanda gli venga posta sud passato, presente o futuro; rende possibile la chiaroveggenza. Secondo le ricerche effettuate la guarigione procurata dall’Iboga è soprattutto a livello emotivo, i benefici possono essere immensi anche a livello fisico e sopratutto spirituale. l’Iboga è la pianta-maestro che meglio di tutte ci permette i pensieri. E’ la pianta della presenza mentale.

 

5. Chi volesse provare questa pratica a chi si deve rivolgere?
È possibile rivolgersi a me, Giovanni Lattanzi: lattanzi18@gmail.com
Se qualcuno è interessato ad un uso religioso dell’Ayahuasca, consiglio di rivolgersi alla chiesa del Santo Daime. A partire dal marzo prossimo io lavorerò prevalentemente in Messico. Riguardo al Kambo in Italia c’è Sergio Tabacchini, un mio allievo, oppure è possibile venire in Messico, dove lavoro.

 

6. A chi ti sei ispirato per i tuoi studi?
Se ti riferisci agli studi che ho effettuato per scrivere il mio libro, mi hanno molto ispirato quelli di Gabor Mate’ sulle dipendenze, su ADHD e PTSD e quelli correlati al cervello.
Sono stato illuminato dalle scoperte di Nikola Tesla, che rappresentano una degli ultimi tasselli del puzzle che compongono il mio libro. Gli studi di Tesla mi hanno aiutato di inquadrare i fenomeni Kambo e Iboga in una cornice non medica ma ‘energetica’. Il Kambo diviene comprensibile quando comprendiamo che non cura malattie, ma rafforza il campo elettromagnetico degli individui. Gli studi di Tesla hanno confermato che ci sono frequenze elettro-magnetiche che favoriscono la guarigione, queste frequenze vengono attivate da Kambo, Iboga e Ayahuasca, così come si attivano naturalmente grazie al sonno attivo o alla ghiandola pineale. Il mio libro ha avuto diverse fonti di ispirazione. Innanzitutto la familiarità con gli enteogeni.
Una delle fonti di ispirazione sono stati gli insegnamenti di Don Juan, così come ne parla Castaneda nelle sue opere. La scrittura del mio libro mi ha assorbito talmente tanto per diversi anni, che ad un certo punto diverse risposte mi sono state date in sogno, dallo Spirito dell’Iboga e durante i lavori spirituali col Santo Daime. In sogno mi è stata data l’indicazione di trattare il tema del ‘secondo livello dell’attenzione’ nel capitolo riguardante la tradizione tolteca.

 

7. Al giorno d’oggi sempre più persone cercano una cura alternativa ai farmaci ma Big Pharma rimane potente denunciando i medici che cercano di curare in modo olistico e perseguitando, con la strategia del terrore, chi si rivolge a loro. Qual é la tua visione in merito a tutto questo?
Esattamente la tua. Cosa potrei aggiungere? La richiesta di persone che non vogliono prendere farmaci sta crescendo, perché i danni dovuti all’abuso di farmaci chimici sono davanti agli occhi di tutti. Si tratta di un attacco frontale cui bisogna rispondere collettivamente e procurare documentazione scientifica di prima mano e alternative precise.

 

Caro Giovanni, ti ringrazio per il tempo che hai dedicato a Crescita Spirituale ed ai suoi lettori che invito ad acquistare una copia del libro Kambo e Iboga per approfondire l’argomento e per avere una visione completa del collegamento corpo-mente-spirito.

 

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Leggi la recensione del libro Kambo e Iboga – Medicine sciamaniche in sinergia.

 

Giovanni Lattanzi, il primo sciamano europeo

Medicine sciamaniche in sinergia: intervista a Giovanni LattaziGiovanni Lattanzi è nato a Roma nel 1962. Si è laureato in Religioni e Filosofie dell’India e dell’Estremo Oriente con il professor Corrado Pensa che lo ha iniziato alla meditazione Vipassana.
Per più di dieci anni ha praticato meditazione Zen in Francia, nella comunità buddhista di Plum Village fondata dal Maestro Thich Nath Hanh e dal 2005 è fardado della chiesa olandese del Santo Daime, il Ceu da Santa Maria.
Pittore e poeta, ha tenuto mostre – personali e collettive – e performance d’arte in Europa; ha pubblicato due libri di poesie spirituali, Dall’acqua e dal Fuoco (2006) e Door Water en Vuur (2007).
Dal 2009 facilita cerimonie di Kambo e Iboga in vari paesi tra cui Olanda, Repubblica Ceca, Finlandia, Messico e Perù e conduce workshop per aspiranti facilitatori di Kambo interessati ad imparare il suo metodo di applicazione. Vive e lavora ad Amsterdam.

 

Sono fermamente convinta che tutti noi siamo ESSERI DI LUCE in continua evoluzione, che abbiamo la capacità di mutare e di far accadere ogni cosa con il nostro potere, che da troppo tempo abbiamo dimenticato. Ho capito che siamo esseri perfetti, con enormi capacità e siamo venuti su questo piano per fare ESPERIENZA. Sebbene poche persone, a conoscenza di questo, vogliono che restiamo DIVISI, in realtà siamo parte del TUTTO. Siamo tutti CONNESSI tra noi. Ed è per questo che quando arriverà il tempo in cui raggiungeremo la MASSA CRITICA della COSCIENZA COLLETTIVA riusciremo a riappropriarci del nostro vero potere: la Libertà e l’Amore infinito.

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